Il comunicato dell'ormai ex CdA di Finalpia è un elaborato da cui si evince quanto quel CdA abbia interpretato nella maniera più sbagliata possibile il proprio ruolo. I membri del CdA dovrebbero rispondere alla politica, essendo tutti i suoi rappresentanti di nomina del Sindaco. Sembra invece sia stato un loro favore essere intervenuti nel passato in Commissioni di Garanzia o aver fornito ai Consiglieri comunali i documenti richiesti. Ricordiamo che quel bene è dei Cremaschi, non appartenente ad un CdA, che ha preferito la fuga rispetto ad affrontare i problemi, già in essere e da loro sicuramente ampliati negli anni.
Il CdA definisca inoltre chi sono i "benefattori" a cui deve rispondere. Ricordiamo che il Comune di Crema ha erogato 50mila euro alla fondazione, per problemi di liquidità.
Il CdA deve avere un vincolo di mandato, senza poter ostentare a fasi alterne la propria autonomia, chiedendo solo quando fa comodo pareri ed indirizzi alla politica. Il coinvolgimento del Consiglio comunale è stato nullo negli ultimi due anni.
Ricordiamo inoltre come tre rappresentati del M5S Cremasco nel gennaio 2020 effettuarono un sopralluogo presso la struttura per prendere cognizione di ciò di cui si sta parlando, avendo noi assunto un impegno amministrativo concreto con la città: noi, almeno, sappiamo di cosa si parla; non sappiamo invece quanti, fra i Consiglieri comunali, sappiano di cosa si sta parlando. Da questa presa di coscienza ribadiamo che l'unica strada sia la vendita di quell'immobile, affinché i Cremaschi possano avere benefici diretti dai proventi derivanti dalla vendita. Dicevamo questo ben prima dello scoppio della pandemia, che ha complicato ulteriormente le cose.
In ogni caso, a differenza di chi fugge, nonostante la situazione fortemente compromessa, abbiamo proposto due candidature per il nuovo CdA: Matteo Della Noce e Mario Verardi, protocollando i loro CV ed inviandoli al Sindaco. I nostri candidati hanno una competenza specifica in tema di bilanci, contrattualistica, materia edilizia ed urbanistica, oltre che gestionale. Spiace che, ancora una volta, il Sindaco di Crema affermi che "le minoranze consiliari si siano chiamate fuori dalla proposta di mettere insieme le energie migliori per traguardare la Fondazione ed il suo patrimonio oltre la attuale criticità." Così non è stato per il M5S Cremasco: le sfide difficili, per poter riparare i danni di Bonaldi e del CdA, non ci spaventano. Il nostro contributo, fortemente critico da un lato, ma anche costruttivo dall'altro, l'abbiamo dato. Solo per il bene della città.
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