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Immagine del redattoreM5S Cremasco

Corte Europea boccia fusione LGH - A2a.

Corte Europea boccia fusione LGH - A2a. Draghetti deposita interrogazione: “I Cremaschi meritano risposte chiare. Quali azioni il Comune e gli attuali candidati sindaci intendono mettere in atto per restituire i servizi essenziali al pubblico?

Crema, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea che di fatto boccia la fusione LGH - A2a, la questione viene sollecitata in Comune tramite un’interrogazione scritta depositata da Manuel Draghetti, attuale consigliere comunale del M5s, nonché candidato sindaco per le amministrative del 12 giugno. “Tale sentenza può avere un impatto altamente negativo nella fusione per incorporazione tra LGH e A2a, per altro avvenuta senza gara. Quindi, adesso mi rivolgo al Comune, ma anche a tutti gli attuali candidati sindaci: il mio obiettivo - chiosa Draghetti - è quello di ottenere delle risposte chiare. I cittadini cremaschi meritano infatti rispetto e devono essere informati, dal loro Comune e dai loro rappresentanti, sulle operazioni di svendita di servizi pubblici essenziali ad un privato, quali la gestione del rifiuto e la pianificazione energetica del territorio”.

L’oggetto della questione è stato spiegato durante una conferenza stampa tenutasi lo scorso venerdì 27 maggio alla presenza di Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia, e di Manuel Draghetti. L’occasione, per Degli Angeli, è stata quella di fornire il suo pieno supporto e appoggio al candidato sindaco Draghetti, ma soprattutto per spiegare gli intenti e le strategie politiche: “il M5s procederà con una serie di atti ispettivi e progetti di legge a livello europeo, parlamentare, regionale e comunale. Poi - ha precisato - se la politica vorrà continuare a mettere la testa sotto la sabbia, saremo pronti ad avviare una serie di azioni giuridiche e contenziosi”.

Parole, quelle di Degli Angeli, che si inseriscono nel solco di quanto ha spiegato Draghetti: “Sono anni che come M5s Stelle denunciamo la non correttezza di questa operazione. Adesso, la vera domanda è: come gli Enti intendono affrontare questa tematica?”.

Domanda lecita, quella del candidato sindaco in lizza al M5s, visto che già diverse sentenze hanno confermato la non laicità dell’operazione. Non conformità convalidata anche dalla Corte Costituzionale Europea, che con la sentenza del 12 Maggio 2022 ha de facto bocciato il trasferimento di servizi pubblici essenziali in mano a dei privati.

“Per questo motivo - chiarisce Draghetti - uno dei nostri intenti, in caso di vittoria, sarà quello di aprire dei tavoli con tutti i Comuni del territorio, al fine di comprendere come strutturare la restituzione al Pubblico di questi servizi”.

Ribadisce Draghetti: “Mi aspetto risposte congrue da parte dell’attuale amministrazione Bonaldi, ma la mia attenzione si rivolge anche a tutti gli attuali candidati sindaci. La domanda principale riguarda infatti come gli Enti pubblici che hanno portato avanti queste operazioni vogliano ora mettersi in regola rispetto al principio espresso dalla Giustizia”.

Draghetti ha quindi sottolineato e ribadito: “I servizi di pubblica utilità, come ad esempio a Crema la gestione dei rifiuti, è bene rimangano di gestione comunale. Quest’ultimo caso - chiarisce - è un elemento determinante e, soprattutto nei prossimi anni, sarà legato a tutti gli aspetti riguardanti l’economia circolare, la valorizzazione energetica e la riduzione del rifiuto che non dovrà finire in un inceneritore. È quindi fondamentale, in una buona visione politica, che gli Enti pubblici ottengano la gestione di questi servizi, al fine di poterli governare al meglio”.

Conclude Draghetti: “Nel rispetto istituzionale e soprattutto nel rispetto dei cittadini cremaschi che attualmente rappresenta, mi aspetto che la Giunta comunale sappia chiarire quali azioni intenda mettere in atto per tutelarsi dagli effetti negativi che potranno scaturire dall’applicazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea e soprattutto che sappia chiarire come intenda far tornare in mano pubblica questi servizi. Non è possibile delegare ad una società privata quotata in borsa, rispetto alla quale i Comuni hanno un controllo pari a zero, l’intera pianificazione energetica del nostro territorio, che deve invece rispondere alle istanze e ai bisogni dei cittadini, anziché alle esigenze legate alla produzione di un utile da parte del privato”.

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