"Grazie Presidente.
La storia della Piscina a Crema è davvero una brutta storia, che si aggiunge ad uno dei tanti, troppi buchi neri che avete generato in città e non sapete risolvere.
Credetemi che ad ogni incontro, settimanale, che faccio col mio gruppo, mi rendo conto di quanti grandi problemi, su grandi dossier, sono sul tavolo. Ogni anno siete capaci di aggiungerne di nuovi, belli pesanti.
Sulla Piscina: innanzitutto un discorso metodologico. Abbiamo condiviso un’impostazione di condivisione di tutte le forze consiliari nell’affrontare le situazioni di aiuti legate a questa emergenza. E poi, si scopre che l’unica vera condivisione si sta facendo sugli aiuti alle attività produttive. Nessuna condivisione sulle politiche sociali (ma non è questo il momento di parlarne), né su richieste specifiche di aiuti dovuti all’emergenza covid per quanto riguarda la società privata che gestisce il nostro centro natatorio. Come siamo stati avvisati di tutto ciò? Con un messaggino Whatsapp che si è limitato a comunicare ai Capigruppo decisioni già prese e cristallizzate. Che bel coinvolgimento! Che bello spirito di condivisione! Non un accenno nemmeno alle richieste iniziali di Sport Management, né come stava andando il negoziato. Siamo stati tenuti all’oscuro di tutto fino a quel famoso messaggino su Whatsapp.
Entriamo nel merito. Ricordiamo la storia di questa vicenda.
Una società privata gestisce il nostro centro natatorio; è inadempiente rispetto a determinati lavori ed interventi da effettuare; nonostante sia un falso luogo comune dire che “il privato gestisce meglio del pubblico”, ha ridotto sensibilmente la qualità del centro, con grandi insoddisfazioni da parte degli utenti (a meno che, signor Sindaco, si considerino i fantomatici sondaggi a cui aveva fatto cenno in Consiglio Comunale qualche tempo fa a cui avevano partecipato 7 persone).
La società, con tutte le critiche che le sono piovute addosso dalla politica e dai cittadini, fa utili. E se li tiene per sé, come dovrebbe effettivamente essere.
Criticare e porre quesiti su questioni legate alle manutenzioni, ai bilanci, alla tipologia dei biglietti e al conseguente pagamento dell’IVA, al rapporto della società con i lavoratori… fare queste osservazioni è lesa maestà, tanto che la Sport Management va sui giornali a minacciare di querelare un Consigliere comunale, che, pur avendo gran parte delle sue idee lontane dalle mie, è da difendere per la difesa della Politica, ovvero della rappresentanza dei cittadini, di fronte alla prepotenza del privato.
Su proposta del sottoscritto, viene chiesto un approfondimento alla società, con un incontro tra la società stessa ed i capigruppo. Un incontro che viene accettato dai vertici di Sport Management molti mesi fa, ma che, ad oggi, deve ancora essere svolto. Non si poteva fare col “lockdown”, che comunque iniziò molte settimane dopo la richiesta iniziale? Strano perché ho fatto tantissimi incontri in videoconferenza. Se c’era la volontà, la Società ci incontrava e non accampava scuse come ha fatto. Erano loro che dovevano sentirsi in dovere di rispondere a quesiti posti.
In tutto questo, i vertici di Sport Management hanno avuto la faccia tosta di chiedere un contributo di 327 mila euro: robe da matti!!! Il Comune avrebbe dovuto chiudere qualsiasi possibilità di aiuti ad una società che si è comportata come ho descritto poco fa. Avrebbe dovuto negare ogni possibilità di aiuto, mettendo la società stessa in condizioni di andarsene e liberare Crema da un fardello come quello di una pessima gestione del centro natatorio.
E invece avete avuto uno dei vostri lampi di genio. Non solo avete dato un contributo di 35.000 €, ma anche un prestito di 150.000 €, legando ancor di più il destino di Sport Management a quello del Comune di Crema, avendo noi come Comune un credito nei loro confronti. Così si allontana definitivamente la possibilità di un’altra soluzione per il nostro potenzialmente bello ed attraente centro natatorio, che non sia la pessima gestione di Sport Management fino al 2040. D’altronde già nella scorsa occasione in Consiglio comunale durante la discussione della mozione per la risoluzione del contratto, la maggioranza, attraverso la Consigliera Stella, aveva detto che, se avessimo intrapreso la via della risoluzione del contratto, non avremmo saputo cosa fare poi. E all’epoca vi avevo esortato ad, eventualmente, pensare certe cose, ma non dirle. Siete finiti in un circolo vizioso di ricatto di una società privata, che ha minacciato di non aprire per la stagione estiva se non avessimo svolto la funzione di una banca. Robe dell’altro mondo. Io chiedo davvero a qualcuno della maggioranza di prendere le distanze da questa operazione. È impossibile che tutti sottoscriviate questa operazione folle e nefasta!
Una società che gestisce 21 impianti in Lombardia e circa 40 in tutta Italia non ha 35 mila euro per tre mesi di utenze? Com’è possibile? E com’è possibile quindi che riesca a rispettare gli impegni e le scadenze degli interventi ordinari e straordinari al centro natatorio?
Inoltre sarebbe interessante capire quali siano le garanzie sul contributo "a rendere". Come viene restituito? In quanto tempo? E soprattutto con quali garanzie? Se la società non lo restituisce? Tutto nel calderone? Quali garanzie abbiamo che quei soldi saranno spesi per Crema?
Tutto ciò è inaccettabile, oltre che offensivo per l'Istituzione che questa Giunta amministra pro-tempore! Non è immaginabile che un'Istituzione pubblica, qual è il Comune di Crema, si possa piegare di fronte a tali richieste di aiuto economico, da parte di una società che ha ridotto il centro natatorio cittadino in condizioni pessime in questi anni, non ottemperando per tempo ad una serie di interventi strutturali importanti. Essere costretti a dover concedere aiuti così cospicui a Sport Management, pena la non riapertura della piscina durante l'estate 2020, è il risultato delle politiche cieche ed oltremodo tardive che caratterizzano questa Amministrazione, di cui la Piscina è solo uno dei tanti esempi. La Politica deve essere più forte di una società del calibro di Sport Management, che mai si è degnata di rispondere e di offrire totale trasparenza all'organo politico di massima rappresentanza della città, ovvero il Consiglio comunale. La Politica non deve ridursi ad operare scelte sotto scacco di privati, che minacciano la chiusura del centro natatorio come alternativa alla negazione di aiuti finanziari così importanti. La Politica si deve far rispettare, senza permettere che il bene collettivo venga calpestato o considerato cosa ad uso esclusivo di qualcuno.
Sport Management dovrebbe chiedere scusa ai cremaschi, senza chiedere lauti aiuti per offrire alla città un servizio dovuto, dopo aver goduto di buoni risultati economici per sé nella gestione di questi anni. Lei, Sindaco Bonaldi avrebbe dovuto mantenere la schiena dritta di fronte alle pretese di una società privata. Invece ha preferito trincerarsi in solitudine, lei e la sua maggioranza, senza coinvolgere minimamente la città, cedendo in maniera plateale alle richieste di una società privata milionaria, facendo uscire sconfitta da questo confronto l'Istituzione che rappresenta tutti i Cremaschi.
Sarebbe davvero interessante conoscere quante amministrazioni dei comuni dove sono presenti gli impianti gestiti da sport management hanno accordato questo tipo di aiuti alla società. Non vorrei che noi a Crema fossimo gli unici.
E per le altre società sportive? Iniziamo a fare da banca a tutti? Offrono servizi alla collettività esattamente come la piscina. Se un soggetto privato domani mattina venisse a bussare alla sua porta, gli daremmo sull’unghia 150 mila euro di prestiti?
Inoltre l’apertura, dite, è prevista al primo luglio. In che modalità? Quali vasche aperte e quali no? Quali servizi offerti e quali no? Si è certi della riapertura, visto che Sport Management nel suo comunicato stampa ha scritto che l’apertura avverrà “salvo eventuali problematiche in corso d’opera”. A che punto sono i lavori, visto che oggi è il 22 giugno? C’è già la riattivazione della corrente?
Permettetemi poi una nota sulla piscina della Colonia seriana. Quello è un servizio che la società è tenuta ad erogare, specialmente dopo aver ricevuto così lauti aiuti economici dal Comune-Banca. Perché dovremmo rimanere chiusa e far mancare un servizio per chi partecipa alla colonia seriana, con costo di 270 € a testa per i non residenti? Le dimensioni non permettono molte entrate contemporanee? Quindi? Anche potesse entrare un bambino alla volta quello è un ulteriore servizio non erogato dalla società.
Mi avvio alla conclusione. Per due mesi di riapertura estiva avete accettato il ricatto di privati, a scapito di ciò che è di dominio pubblico. Per due mesi di apertura avete legato fino al 2040 il destino della Piscina di Crema ad una società senza liquidità, inadempiente e che ha peggiorato il servizio.
Un altro buco nero per cui verrete ricordati dai Cremaschi.
Aprire una riflessione per verificare se la piscina possa tornare ad essere gestita direttamente dal Comune, potendo sviluppare un rilancio di un centro attrattivo e che possa, perché no?, fare utili anche in mano pubblica, era la prima cosa da fare. E invece avete preferito piegare la schiena e scrivere nella storia di questa città che il primato della buona politica sui privati è una cosa d’altri tempi.
Sono davvero dispiaciuto, innanzitutto come cittadino cremasco, prima che da Consigliere Comunale."
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