Il Movimento Cinque Stelle si presenterà alle prossime elezioni europee con una novità importante nel simbolo, che di per sé già vale da manifesto e programma elettorale: la scritta #pace.
In questa parola è già compreso tutto ciò che è premessa alla felicità dell’essere umano. Tutto il resto consegue, si sostanzia e deriva da questa base: non esiste bene supremo a cui l’umanità deve tendere che abbia più significato di questa parola.
Tuttavia, la pace non si auspica, ma si deve pretendere. Anche il M5S Cremasco, in perfetta continuità con le politiche portate avanti dal nostro Presidente Giuseppe Conte e da tutta la comunità pentastellata, intende concretamente prendere posizione sul tema, come già fatto in precedenza con raccolte firme, flash mob, comunicati stampa e la costante presenza di attivisti in ogni occasione pubblica.
Chiediamo ai nostri concittadini di supportarci attivamente su un tema che dovrebbe essere trasversale, ma che, nei fatti, non trova corrispondenza con le scelte politiche avallata dalla quasi totalità delle forze politiche italiane. Pace significa più soldi per le politiche sociali, più lavoro, più sicurezza, meno precarietà. Quante scuole o asili si potrebbero costruire al posto di utilizzare fondi pubblici per l’acquisto e l’invio di armi in giro per il mondo? Quanti esami diagnostici fondamentali si potrebbero fare con i soldi necessari per una manciata di missili a lungo raggio o carrarmati? Quante lista d’attesa si potrebbero tagliare?
Quale migliore occasione delle prossime elezioni europee per fare sentire la voce dei costruttori di pace, mettendo a tacere i finti pacifisti che si dichiarano tali tra un invio di armi e l’altro.
La lezione magistrale del Cardinal Zuppi a Crema non può essere confinata alla rassegna stampa del giorno dopo o a qualche post di circostanza, ma va concretizzata, con scelte corrispondenti a certi principi.
Bisogna cercare in tutti i modi, con ogni mezzo, di risvegliare le coscienze sedate e ormai convinte dell’inutilità dell’impegno civile, del voto, dell’interesse in ciò che in Italia e in Europa ogni giorno accade con votazioni su decreti, ordini del giorno o scelte politiche mirate che vanno nel verso opposto rispetto alla ricerca della pace.
La politica condivisa dalla destra e dal PD, dopo ormai due anni dal conflitto russo-ucraino, seguito poi da quello israelo-palestinese, ha portato solo più morti per i combattenti e più costi economici per l’Europa: è urgentissima la necessità di risolvere queste crisi, con una gestione fatta nelle sedi internazionali ONU e non come una questione “privata“ tra NATO e Russia.
Nessuno di noi dovrà ritrovarsi, in un futuro indefinito, con un fucile in mano. Questa prospettiva appartiene al passato e il M5S è convinto che la ricerca della pace debba essere non solo un principio, ma un fatto concreto da ricercare, con fatica, ogni giorno, con ogni atto, con ogni dichiarazione, con ogni tentativo di negoziazione.
Comments