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REPLICA A FRANCO BORDO - CASA DELLA COMUNITA'

Troviamo singolare che Franco Bordo, che con la sua lista supporta Fabio Bergamaschi, esponente di un partito turbo liberista, amante della privatizzazione dei servizi di pubblica utilità, tifoso degli inceneritori e sostenitore dell'incremento degli armamenti, venga a parlare di affinità tra il M5S e la Moratti. Com'era la parabola della pagliuzza e della trave?

Prima di azzardare certe vicinanze di pensiero dovrebbe studiare, informarsi e applicarsi, provando ad andare oltre alle logiche degli slogan lanciati per pura propaganda elettorale. Bordo, come fa chi non ha argomenti, distorce la realtà, semplificando un discorso più complesso fatto dal candidato sindaco Draghetti durante un dibattito per dimostrare strumentalmente che ci sia affinità politica tra M5S e il centrodestra. Smentiamo subito la fake news del "civico" Bordo. Il M5S è contrario ed ha sempre criticato la scelta di via Gramsci come sede della casa di Comunità. In questi anni il M5S ha lavorato sui tavoli regionali e comunali per sostenere la casa di comunità (prima PRESST) all'interno dell'ex-tribunale. Abbiamo sostenuto anche l'ipotesi di scambio di proprietà con la Regione per il plesso degli Stalloni. In Regione abbiamo depositato decine di atti tra interrogazioni, odg, emendamenti, per sostenere la proposta cremasca. In comune, il M5S, con Manuel Draghetti è stata l'unica forza ad aver chiesto trasparenza sull'operazione immobiliare che coinvolgeva l'ex tribunale. Un pasticcio, l'ennesimo, combinato da Bonaldi & Co, che ha fatto perdere tempo prezioso. Chi doveva amministrare non ha fatto nulla, anzi ha fatto tutto quello che non doveva fare. Per primi, abbiamo reso pubblica la titubanza della Moratti in merito al tribunale nell'aprile del 2021. La risposta ad una interrogazione regionale del consigliere Marco Degli Angeli non lasciava spazi interpretativi. Mentre noi lanciavano l'allarme c'era chi era più preoccupato di regalare libri a Fontana e dare maggior peso a dichiarazioni di circostanza piuttosto che allertarsi rispetto gli atti ufficiali che avevamo messo a disposizione. C'è chi ha preferito attaccare noi piuttosto che attivarsi per tempo per far cambiare idea alla Moratti. Durante la discussione della riforma sanitaria abbiamo portato in consiglio regionale emendamenti, odg, atti ufficiali verificabili, e non parole vuote, con il solo obiettivo di ottenere fondi per una casa della comunità presso l'ex tribunale. Abbiamo criticato i 300 milioni all'ospedale di Cremona e le briciole lasciate alla sanità Cremasca. Bordo forse si è distratto. Purtroppo, la Regione in modo miope ha scelto di fare diversamente. Ha messo una pietra definitiva sopra l'ex tribunale ed ha deciso che, oltre via Gramsci, costruirà una nuova palazzina per servizi sociosanitari nell'area dell'attuale ospedale. La Regione ha ribadito che non investirà soldi regionali e quelli del PNRR su proprietà altrui e non ci risulta voglia riconvertire l'ex tribunale. La considerazione fatta da Draghetti durante l'incontro pubblico si fonda su elementi fattuali ed è supportata da atti e scelte irrevocabili della giunta regionale. La struttura dell'ex tribunale è "geograficamente" ideale per i servizi sociosanitari. Non lo è strutturalmente. Andrebbe rasa al suolo e ricostruita secondo gli standard per le strutture sanitarie. Servono almeno 8 milioni di euro. Il comune li ha per riqualificare l'immobile di punto in bianco? No. La regione non vuole investire. Quindi cosa facciamo? Perdiamo altro tempo e perdiamo bandi nazionali per la riqualificazione degli edifici? Noi continueremo a criticare la scelta regionale, ma non possiamo rimanere fermi ad attendere un cambio di marcia e lasciare un buco nero in città. Da qui le nostre proposte alternative per trasformare l'ex tribunale in un centro polifunzionale per giovani, prossimo a tanti plessi scolastici.

Caro Bordo, capiamo che quando non si hanno altri argomenti si cerca visibilità gonfiando il nulla, ma la preghiamo di fare corretta informazione nel rispetto di quei cittadini che hanno firmato una sacrosanta e più che condivisibile petizione senza faziosità.

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