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METTERE IN SICUREZZA IL MERCATO ORTOFRUTTICOLO, SPOSTANDO ALTROVE LE ATTIVITA'!

Sin dalla scorsa consiliatura, il M5S Cremasco ha sempre avuto a cuore il tema della rimozione dell'amianto in città. Ancora troppi sono gli edifici privati che devono essere bonificati e occorrerebbe sensibilizzare ed aiutare, anche economicamente, i proprietari dei vari immobili a rimuovere l'amianto presente, laddove necessario. Tuttavia è estremamente importante porre l'attenzione sugli edifici ed immobili pubblici. Grazie ad una martellante pressione mediatica e in Consiglio Comunale condotta negli anni dal M5S Cremasco, sono stati bonificati molti edifici pubblici contenenti amianto, Stadio Voltini in primis, e soprattutto sono stati ottenuti, a gennaio 2019 su richiesta del M5S Cremasco, gli indici di degrado dell'amianto presente sui vari beni comunali. Per quanto riguarda i circa 1600 metri quadri dell'amianto presente sulla copertura del mercato ortofrutticolo di via del Macello, è stato individuato, da una ditta specializzata incaricata dal Comune, un indice di degrado pari a 60, definendo il materiale di copertura SCADENTE. Le linee guida Regionali da seguire consigliano fortemente la bonifica entro 12 mesi per i tipi di amianto con indice di degrado superiore o uguale a 45. Ci troviamo pertanto di fronte ad un immobile, quello del mercato ortofrutticolo, ricoperto da una quantità enorme di amianto, che, in base al suo stato di conservazione, sarebbe dovuto essere stato bonificato entro gennaio di quest'anno. Tutto ciò non è avvenuto... L'amministrazione pertanto non segue le indicazioni di documenti da essa recepiti, tramite una ditta specializzata. La motivazione che la Giunta Bonaldi utilizza per giustificare il mancato investimento per la bonifica di quell'area è che l'immobile si trova in stato di alienazione (cioè vendita) e sarebbe poco intelligente per il Comune investire molti soldi su un immobile che è, in linea teorica, in stato di alienazione. Tuttavia bisogna chiarire che il mercato ortofrutticolo è in stato di alienazione da anni e, ancora oggi, in quella struttura lavorano persone e si svolgono attività. Se l'amministrazione non ha intenzione di investire risorse per la bonifica di quell'area per i motivi sopra esposti, è tuttavia incomprensibile il fatto che non abbia ancora messo in sicurezza tutte le persone che svolgono un'attività in quell'area, spostandole altrove per rendere l'immobile inaccessibile, a causa della pericolosità delle coperture. Una pericolosità accertata, per la presenza di amianto, che un'azienda specializzata aveva fortemente consigliato, nel gennaio scorso, di bonificare entro 12 mesi. Una bonifica non avvenuta, rendendo la situazione di insicurezza e precarietà ormai permanente. Si spostino subito quelle attività, dialogando con i rispettivi responsabili, per capire quali aree potrebbero essere le migliori. L'accesso all'area in questione deve essere interdetto, in attesa dell'alienazione o della bonifica!

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