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La politica locale tuteli le figure degli educatori!

Con l’emergenza coronavirus sono state colpite la quasi totalità delle attività e dei settori economici e sociali del nostro Paese.

Anche le figure degli educatori socio-pedagogici assunti dalle cooperative stanno pagando caro il prezzo di questa crisi sanitaria ed economica.

Da sempre figure non certo, per usare un eufemismo, tutelate dal punto di vista lavorativo ed economico, questi lavoratori sono coloro che aiutano soggetti fragili, quali ragazzi e persone con disabilità, nonostante l'assenza di grandi garanzie per loro stessi.

Per questo il Governo centrale, attraverso l’art. 48 del Decreto Cura Italia ha previsto la possibilità di utilizzare, come aiuto per questi lavoratori, i fondi che i Comuni avevano già stanziati a bilancio per queste figure.

Il decreto prevede la possibilità di utilizzare questi fondi al posto di casse integrazioni o fondi di integrazione salariali, che andrebbero a coprire solo parte dello stipendio e, soprattutto, arriverebbero in tempi non meglio precisati. La mancanza di ogni forma di entrate per questi lavoratori obbliga ad agire subito, attuando l’art. 48 del Decreto, senza lungaggini burocratiche che andrebbero ad umiliare ancora di più queste categorie di lavoratori, che non sono mai state sufficientemente tutelate.

L’assemblea dei Sindaci del distretto cremasco si attivi senza ulteriori indugi all’utilizzo di questi fondi, già messi a bilancio, lavorando nel frattempo, attraverso il confronto con le famiglie dei ragazzi con disabilità, ad un piano di lavoro coordinato ed integrato, che possa andare incontro alle esigenze sia delle famiglie, che degli educatori.

Le Istituzioni si attivino per tutelare queste figure: persone laureate, preparate, indispensabili per aiutare le famiglie e che, troppo spesso, ingiustamente, vengono messe su piani differenti rispetto ad altre figure che operano nello stesso campo.

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